📌18 Aprile 2021
Avrete sicuramente sentito parlare del famoso “test del Q.I.” (Q.I. sta per “Quoziente Intellettivo”), che serve a misurare l’intelligenza (o almeno, quello che è il concetto popolare di “intelligenza”) per poi trasformarla in un punteggio: alto o basso… in base alle capacità di chi lo compila. Esistono diversi test che misurano appunto il Q.I., perché ne esistono più versioni, ma tutte aspirano a misurare l’intelligenza “globale” delle persone. Un test del Q.I. richiede tipicamente di risolvere un certo numero di problemi in un tempo prestabilito. I risultati del test sono poi usati ad esempio nell’istruzione (per prevedere i risultati scolastici) o nelle grandi aziende (per prevedere le prestazioni lavorative dei candidati).
👉🏼 Ma questi test sono un metodo accurato per misurare l’intelligenza, oppure no? 🤔Sicuramente sono test studiati “ad hoc”, ovviamente non improvvisati, e in certi casi possono essere davvero utili. Però, quello che si è visto, è che non misurano l’intelligenza “totale” di una persona, ma soltanto alcuni suoi aspetti. Una tra le più grandi critiche che hanno ricevuto i test del Q.I. è quella secondo cui misurare il Quoziente Intellettivo significa veicolare un pregiudizio. Tra i non-sostenitori del test del Q.I. in prima linea si schierò lo psicologo Howard Gardner. Le sue idee partivano dalla convinzione che è sbagliato credere che esista un qualcosa chiamato “intelligenza”, che possa essere misurato e racchiuso in un unico numero (cioè il punteggio ottenuto nel test).
Secondo Gardner, infatti, l’intelligenza non è unica: esisterebbero ben 7 tipi di intelligenza (per questo oggi si parla di intelligenze multiple). In altre parole, ogni persona è intelligente in almeno 7 modi diversi. Perciò non preoccupatevi se non andavate bene a scuola: la scuola, in genere, valuta soltanto pochi tipi di intelligenza, e non l’intera intelligenza della persona!
Ognuno infatti è caratterizzato dal proprio “mix” di tutte le diverse intelligenze. Generalmente saremo più portati per una certa intelligenza piuttosto che per un’altra, e allora si dice che quella è un nostro punto di forza. Viceversa, possiamo essere meno portati per un’altra intelligenza, e allora quella sarà un nostro punto debole.
Pronti, partenza… via! Siete pronti a scoprire quali sono?
👉🏼 1. Quella di chi è molto bravo a riconoscere e usare lo spazio, come architetti e ingegneri (intelligenza spaziale\ visiva). 🧑🏻💼
👉🏼 4. Quella di chi capisce la musica, crea e comunica con essa (intelligenza musicale). 🎶
👉🏼 2. Quella di chi sa usare bene le parole, come giornalisti e poeti (intelligenza linguistica).🎤
👉🏼 5. Quella di chi coordina bene il proprio corpo con i movimenti, come atleti e ballerini (intelligenza corporea). 🤸♂️
👉🏼 7. E l’ultima è quella di chi è molto abile a usare i numeri e a fare ragionamenti astratti, come scienziati e matematici (intelligenza logico-matematica). 🔢
👉🏼 3. Quella di chi riesce a capire gli altri e i loro sentimenti: molto usata dagli psicologi (intelligenza interpersonale). 🧑🏼🤝🧑🏼
👉🏼 6. Non è tipica di nessuno in particolare, ma di tutti quelli che sono bravi a capire sé stessi, le proprie paure e i propri desideri (intelligenza intrapersonale). 🤳🏽
In realtà poi, nel tempo, sono state aggiunte nuove intelligenze, come quella “spirituale” o quella “naturalistica”. Alcuni di noi hanno livelli medi in tutte o quasi le intelligenze, mentre altri hanno livelli molto alti ma soltanto in alcune di esse. Insomma, ognuno è diverso e ognuno ha i suoi punti di forza e le sue debolezze. È importante sapere che chiunque può migliorare le proprie capacità in qualsiasi ambito (anche se può risultargli più o meno difficile, in base alle proprie predisposizioni).
Se volete capire un po’ meglio dove siete più bravi, qui sotto vi ho messo il PDF del “test di Gardner”, che potete compilare e interpretare da soli. Capire quali siano le proprie capacità e il tipo di intelligenza che si ha, permette di sfruttarla al meglio, accrescendo i propri punti di forza. 💪🏼
© G . Manoni
Ascolta anche l’intervista dove ne parlo, è qui sotto! 👇🏼
gretamanoni.com 
Sarebbe importante sottolineare il fatto che l’intelligenza non è un qualcosa di rigido, ma che è suscettibile dell’ambiente e del contesto in cui la persona è posta, cioè dagli stimoli che può ricevere. un Quoziente Intellettivo valutato dagli psicologi solitamente con una scala Wechsler rappresenta una “fotografia del momento” e permette di capire non semplicemente l’intelligenza ma il funzionamento cognitivo, quindi sia i punti di forza che quelli di debolezza. Tra l’altro questo tipo di scale consentono di operare una distinzione tra quelle che sono le abilità presenti nella persona e le modalità in cui queste vengono poi dalla stessa espressa. Esempio, nei ragazzi con disturbi dell’apprendimento, così come nelle persone con disturbo dello spettro autistico o con disturbo dell’attività e dell’attenzione, le modalità di esprimerlo- e quindi le funzioni esecutive, che comprendono la memoria, la concentrazione e la flessibilità mentale,- risulteranno più deboli rispetto alle loro conoscenze vere e proprie.
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Esattamente. Grazie per la riflessione, approfondita e corretta, su una delle varie critiche che sono state fatte al test del Q.I. Nell’articolo non sono state approfondite tutte per questioni di lunghezza, ma sicuramente questo è un aspetto da tenere a mente.
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