📌 11 Aprile 2021
Vi siete mai chiesti perché preferite la montagna piuttosto che il mare, o viceversa? Magari preferite l’uno o l’altro in base ai vostri gusti personali, alle esperienze che avete fatto da bambini, all’abitudine,…forse. Ma c’è anche qualcosa di più: una sottile coerenza che lega i paesaggi esterni a quelli interni della mente.

👉🏼 Il mare fa subito pensare al sole, alla luce, al caldo, a un’immensa massa d’acqua ondeggiante.. Tutte cose che favoriscono il rilassamento e ci spingono a rallentare il ritmo. Ma il mare richiama anche l’idea di spiagge affollate, piene di voci e di chiasso. Chi preferisce il mare di solito è una persona allegra che ama socializzare e divertirsi. Gli estroversi, infatti, preferiscono paesaggi “piatti” e aree più aperte, perché le considerano luoghi più emozionanti, socievoli e stimolanti.
👉🏼 La montagna invece ci fa pensare subito al fresco, all’ombra, al verde, alle cime alte e “dure”, che al contrario favoriscono più dinamismo e attività, e regalano un effetto tonificante. La montagna richiama anche l’idea del silenzio, delle voci della natura, delle escursioni. Niente discoteche sulla spiaggia, ma riposi serali e alzate mattutine. Tutte cose che fanno pensare più all’impegno, allo sforzo, alla resistenza (e meno al relax). La montagna è un ambiente più “chiuso”, e così le zone montane sembrano le preferite degli introversi, di chi è più riflessivo e pacato. Queste persone di solito sono pazienti e controllate, tenaci; cercano stabilità e tradizione.
🧐 Sembra anche che le persone hanno un’autostima più alta quando la loro personalità corrisponde al tipo di città in cui vivono. Se sai di essere introverso, allora potresti stare meglio in una piccola città di montagna; mentre un estroverso vivrà meglio in città di pianura più movimentate. Le nostre preferenze, comunque, possono cambiare in base a come ci sentiamo: ecco perché magari a volte preferiamo il mare, e altre volte la montagna, in ugual misura.

Parlare di spazi aperti o chiusi ci porta a parlare di claustrofobia e del suo “contrario”, l’agorafobia. In realtà queste due condizioni sono più simili di quanto di pensi: entrambe dipendono dall’ansia e dalla paura di potersi sentire male in ambienti.. aperti o chiusi.
👉🏼 Chi soffre di claustrofobia ha paura di sentirsi male negli spazi chiusi. La vita di queste persone procede in funzione dell’evitare qualunque posto chiuso, poco importa se grande o piccolo: si sentono soffocare al solo pensiero di entrare in ascensore (un classico) o in un camerino stretto, ma la stessa sensazione possono provarla in una grande grotta se non c’è una via d’uscita nelle vicinanze. La classica domanda che si fanno queste persone è: “…e se mi sento male mentre sono in ascensore?“

👉🏼 Altre persone invece sono agorafobiche: stanno male quando si trovano in ampi spazi all’ aperto sconosciuti (magari affollati), perché temono di non riuscire a controllare la situazione. La tipica domanda che si fanno queste persone è: “… e se mi sento male mentre sono lontano da casa, e magari da solo? “. Per loro, qualunque spostamento diventa impossibile: nelle forme più leggere la persona non si sposta con la macchina oltre un certo raggio di chilometri (di solito una quindicina, e magari evitando le autostrade). Però spesso queste persone riescono ad affrontare gli spazi aperti a condizione di essere accompagnate da qualcuno in cui ripongono fiducia, che gli dia la sensazione di essere al sicuro. Nei casi più estremi, invece, la persona arriva a non usare più la macchina e a non fare più niente da sola, neanche restare in casa per qualche minuto.

Se ti sei sentito a disagio più di una volta affrontando una di queste situazioni, o se addirittura le hai evitate, potresti soffrire di agorafobia o di claustrofobia.
© G. Manoni