📌 28 Marzo 2021
Con l’arrivo della Primavera è cambiata l’ora: le giornate si allungano e le temperature salgono. Tutto questo ha effetti sul nostro fisico ben noti: infatti in questo periodo è normale sentirsi stanchi, senza forze, assonnati e con poca concentrazione. Tutto questo impatta molto anche sulla nostra mente. Succede perchè le giornate cambiano, e le ore di luce in più “sbilanciano” il normale ritmo del nostro organismo, che non ha avuto il tempo di prepararsi gradualmente al cambiamento.

Il nostro corpo infatti è molto sensibile alle variazioni di luce, che “legge” in modo automatico: in base alla luminosità, più o meno forte, regola il ciclo sonno-veglia (il famoso “ritmo circadiano”). Così, la luce piena ci indica l’inizio di un nuovo giorno e ci fa sentire più attivi, mentre il suo calare ci predispone a disattivarci e a prepararci al riposo. Questo stesso meccanismo è anche quello che influisce sulla nostra mente e sul nostro umore. Facciamo un esempio.
Abbiamo tutti la sensazione, quasi la certezza, che se piove è più facile essere di cattivo umore e se c’è il sole, invece, si sta meglio. Confrontando, da una parte, quello che milioni di utenti Facebook e Twitter scrivono ogni giorno sui social con i dati meteorologici di tutti i luoghi considerati, alcuni ricercatori sono arrivati a questa definitiva e incredibile conclusione: sui social la gente si lamenta di più quando il tempo è brutto, ed è più felice quando ci sono belle giornate. Adesso è una verità 😂. Scherzi a parte, come mai il tempo influenza così tanto il nostro umore?

Molto dipende dalla luce. Il modo in cui cambia la luce durante il giorno modifica l’azione di una sostanza da cui dipende il nostro umore, la serotonina. Nei giorni in cui c’è meno luce (come nei giorni di pioggia o nelle corte giornate invernali) è più probabile sentirsi tristi e nostalgici, perché il nostro corpo produce meno serotonina. Ma siamo allo stesso tempo anche più svogliati, perché l’assenza di luce “disattiva” il nostro organismo preparandolo al riposo.
D’altro canto, una ricerca condotta all’Università di Toronto ci dice una cosa molto particolare. Per capirla meglio, iniziamo osservando come cambia la luce nell’arco di una giornata. All’alba la luce è molto chiara, quasi azzurrognola. Verso mezzogiorno diventa bianca. Nel pomeriggio, invece, vira verso i toni caldi del giallo… per poi arrivare al tramonto con colori come l’arancione e il rosso. E qui, tra parentesi, è importante notare che lavorando o vivendo la maggior parte del tempo in ambienti chiusi, siamo spesso esposti alla luce artificiale. Questo tipo di illuminazione però non cambia durante il giorno come la luce naturale che troviamo all’aperto. E questo non fa altro che scombussolare il nostro organismo, rendendoci meno attenti di giorno e meno rilassati alla sera.
Comunque, la ricerca di cui voglio parlarvi mostra come una luce brillante (come quella gialla, calda, diurna) ha un effetto molto particolare: intensifica le nostre emozioni, belle o brutte che siano. Così nei giorni di sole generalmente siamo più ottimisti e disponibili (e fin qui, niente di nuovo). Ma in realtà, nei giorni di sole, le persone inclini alla depressione si sentono in ancora più depresse. Così, in piena luce, chi si sente bene si sente meglio, e chi si sente male si sente peggio. Gli autori hanno chiamato questo fenomeno “effetto incandescenza”.

Le persone che chiamiamo ‘meteoropatiche’ sembrano risentire più di altre di questi effetti che la luce ha sul nostro organismo. Si dice che chi è metereopatico “cambia umore in base al tempo”. Tutto inizia poco prima di un cambio di stagione o di un cambiamento climatico (di solito chi ne soffre inizia a sentirne gli effetti già due o tre giorni prima dell’evento atmosferico). E qui entrano in gioco da un lato sintomi fisici come mal di testa, palpitazioni e dolore alle articolazioni, che dipendono da fattori come la pressione atmosferica e la percentuale di umidità nell’aria. Ma subentrano anche sintomi psicologici, e infatti il disagio più tipico sono gli sbalzi d’umore, che probabilmente dipendono più da variazioni improvvise della luce naturale, per i motivi di cui abbiamo parlato sopra. Chi è metereopatico può sentirsi improvvisamente irritabile, nervoso o triste. Tutti questi sintomi durano qualche giorno, per poi sparire man mano che il tempo si stabilizza o cambia nuovamente.
Da cosa dipenda l’essere o meno metereopatici non è ancora ben chiaro. Lo siamo un po’ tutti in fondo, ma in genere è più incline a soffrire di questo disturbo in modo importante chi è molto stressato o chi è particolarmente sensibile dal punto di vista emotivo (soprattutto tra le donne). Più colpite sono anche quelle persone che non adorano le novità, e anzi, trovano difficile adattarsi ad esse.
Fonte: “Incandescent affect: Turning on the hot emotional system with bright light”, Jing Xu, su Journal of Consumer Psychology
© G. Manoni