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Imparare a regolare le proprie emozioni in tempo di COVID-19 si può..

Uno studio pubblicato il 30 settembre di questo anno, alla luce delle attuali raccomandazioni sugli effetti sulla salute mentale delle persone durante la pandemia COVID-19, ha intervistato più di 5.000 italiani. Questo sondaggio è stato condotto tramite social media, più precisamente le persone coinvolte dovevano rispondere a dei questionari online. I partecipanti provenivano da tutte le regioni italiane, e rientravano in un’ampia fascia di età, perlopiù giovani e adulti di mezz’età. Ecco i risultati ottenuti.

Sebbene il livello medio di disagio che i partecipanti hanno detto di provare non si è rivelato particolarmente alto, il 35.6% di loro (una parte comunque considerevole) è risultata vivere forte disagio a causa dell’emergenza. In particolare:

⚪️ la depressione si è riscontrata nel 37.8% dei casi;
🔵 l’ansia per il 51.1%;
🟡 il PTSD (disturbo da stress post-traumatico da stress) nel 29.4%. 

Questi risultati si riferiscono tuttavia alla prima ondata pandemica, e non sappiamo se possiamo generalizzarli all’intera popolazione italiana, perché questa include persone che non usano i social media. Però possiamo ragionevolmente avanzare qualche ipotesi.

👉🏼 Alcune persone sarebbero a maggior rischio di disagio psicologico rispetto ad altre. I risultati hanno confermato precedenti scoperte, secondo cui l’età più giovane e il sesso femminile aumentavano il rischio di problemi psicologici.

👉🏼 È interessante notare che l’esposizione al virus (quindi vivere in una regione fortemente colpita da esso) non prediceva l’insorgenza di problemi, mentre l’avere avuto casi positivi nelle vicinanze, aver vissuto più giorni di blocco ed essersi dovuti trasferire a causa del COVID-19 sì.

🔴 Questo studio ha implicazioni importanti. I risultati ci mostrano che alcune capacità specifiche (e in particolare quella di saper regolare le nostre emozioni), sono capacità che possiamo avere o non avere, e che hanno molto probabilmente un impatto sulla nostra esperienza di disagio provato durante la pandemia.

🔴 I professionisti della salute mentale stanno osservando l’impatto psicologico di un tale disastro e stanno cercando di rispondere con interventi specifici. Poiché l’attuale seconda ondata di pandemia porta a un maggior numero di casi e a un periodo di blocco più lungo, è ragionevole pensare che i livelli di angoscia delle persone aumenteranno. Ciò suggerisce l’importanza di prendere in considerazione il ricorso ad interventi di carattere psicologico, che favoriscano le capacità delle persone di regolare le loro emozioni. Poiché non sappiamo per quanto tempo ancora la pandemia COVID-19 andrà avanti, dobbiamo assicurarci di creare pause e affrontare bene gli eventi stressanti che si verificano ogni giorno. 

👉🏼 Non sei solo. Siamo tutti nella maratona della pandemia, dopo oltre nove mesi passati a far fronte a distacco e isolamento sociale, incertezza, stress finanziari e cambiamenti in ogni ambito della vita.

👉🏼 Per fronteggiare il prolungarsi di questo periodo d’emergenza, mi sono attrezzata per poter condurre consulenze online tramite la piattaforma “Zoom“, utilizzata anche nell’assistenza sanitaria perché conforme ai protocolli di sicurezza HIPAA, che garantiscono la protezione e la riservatezza dei dati personali.

📌 Ho creato questa nuova sezione del sito dove troverai maggiori informazioni:

Contattami telefonicamente o per messaggio per saperne di più e prenotare il tuo colloquio.

Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7554332/

G. Manoni

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